I manuali calligrafici di Ludovico degli Arrighi: status quaestionis e nuove scoperte su La Operina

Ludovico degli Arrighi Vicentino was a famous copyst in the papal court of Leo X and Clement VII, a scriptor employed in the Segreteria dei Brevi and author of two handwriting manuals: La operina da imparare di scrivere littera cancellarescha and Il modo de temperare le penne. He was then a printer in Rome from 1524 to 1527, producing some of the finest editions of coeval writers, such as Giangiorgio Trissino and Pietro Aretino. During the last century his works were analyzed and discussed by many scholars, who tried to reconstruct his biography and professional activity, focusing conspicuously on the cronological issues related to the publication of his manuals. This article aims to gather the earlier and the latest theories, and enhance them with the description of two copies of the first edition of La Operina recently identified in Biblioteca Casanatense and Biblioteca Apostolica Vaticana, stressing especially on their bibliological and bibliographical characteristics and trying to broaden the perspectives on the cultural environement Arrighi was part of. In particular, the editorial scandal he was involved in with his woodcutter Ugo da Carpi, who claimed back the authorship of the calligraphic blocks of La Operina, at a later time reused by Nicolò Zoppino in Venice and by the Dorico brothers in Rome.

Ludovico degli Arrighi Vicentino, famoso copista nella corte papale di Leone X e Clemente VII, scriptor della Segreteria dei brevi, fu autore di due manuali calligrafici, La operina da imparare di scrivere littera cancellarescha e Il modo de temperare le penne e stampatore a Roma dal 1524 al 1527, pubblicando eleganti edizioni di autori contemporanei, tra i quali spiccano Giangiorgio Trissino e Pietro Aretino. Durante il Novecento i suoi lavori sono stati analizzati da molti studiosi, nel tentativo di ricostruire la sua biografia e la sua attività professionale, con particolare attenzione ai problemi di datazione dei suoi manuali. Il presente lavoro raccoglie e riassume le ipotesi di cronologia già prodotte negli studi arrighiani, includendo anche le più recenti, e implementando in esse i dati bibliologici e bibliografici emersi dalla recente identificazione di due copie della prima edizione de La operina reperite in Biblioteca Casanatense e in Biblioteca Vaticana, che forniscono elementi utili ad approfondire aspetti legati all'ambiente culturale del Vicentino. In particolare, l'analisi si incentra sullo scandalo editoriale che vide coinvolti il copista e il suo intagliatore Ugo da Carpi, che reclamò la paternità delle tavole calligrafiche che compongono La operina, ricomparse poi in edizioni postume pubblicate da Nicolò Zoppino a Venezia e dai fratelli Dorico a Roma.